Il Digital Divide nel Mondo

5 Agosto 2008 di Daniele Frulla


Con digital divide (divario digitale) si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie (internet, personal computer) e chi non può fruirne. Le cause sono le condizioni economiche, di istruzione e, in molti paesi, l'assenza di infrastrutture.

L'argomento è noto da diverso tempo, ma ci si è accorti che con il passare del tempo riguarda aspetti sempre più complessi come quelli sociali.

Storicamente, i primi che parlarono di digital divide furono Al Gore e Bill Clinton, che all'inizio degli anni novanta, intrapresero una politica di forte sviluppo e potenziamento dell'infrastruttura internet negli Stati Uniti. In quegli anni l'esplosione di internet come fenomeno di massa e di lavoro fu enorme, ma gli alti costi proibirono di fatto a molti la connessione in rete. Questo problema si estese infine a tutto il mondo e nei paesi in via di sviluppo si sommò ad un'infinità di problemi riguardanti le aree povere del pianeta: povertà, sfruttamento delle risorse ad opera di multinazionali, mancanza di energia elettrica, problemi politici, mancanza di istruzione, degrado.

Il digital divide incrementa il divario tra paesi sviluppati e non, ma non si possono risolvere i gravi problemi che affliggono queste società solo abbattendo il digital divide. In un capanna dove non esiste l'acqua potabile, non saprebbero cosa farsene di strumenti tecnologici.

Sicuramente le nuove tecnologie, introdotte in tempi e modi adeguati, potrebbero diventare uno strumento di sviluppo e conoscenza. Molte ONG e Associazioni si stanno occupando del problema ed hanno chiara la percezione di questo problema, con attività che vanno dalla alfabetizzazione informatica al reperimento di macchine, dal supporto a grandi progetti di informatizzazione alla creazione di portali specifici dedicati a queste tematiche, ma spesso mancano del supporto tecnico.

Se si riuscirà a far incontrare l'esperienza nei progetti di cooperazione delle ONG con l'importante bagaglio tecnico della comunità free software, forse si potrà iniziare a vedere un futuro più roseo per il digital divide, destinato altrimenti a diventare un nuovo e micidiale strumento di conquista.

Fonte: www.newstechnology.eu


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