Rete Wireless A Casa. Installazione E Configurazione

20 Maggio 2007 di Daniele Frulla


La rete wireless all'interno delle mura domestiche, è ormai all'ordine del giorno perché i dispositivi hardware sono molti ed all'interno della famiglia ognuno ha un dispositivo con il quale ha la necessità di connettersi ad Internet.

Quello che si vuol fare è condividere la connettività ADSL per tutta la famiglia. Quindi installare una connessione Wireless casalinga.

Le reti wireless sono connessione di rete tra PC che sfruttano l'etere ossia le onde radio.

Sono usciti diversi standard di questo protocollo e l'802.11g è quello tra i più usati.

Tramite questo protocollo si posso impostare due tipologie di rete:

La rete Ad-Hoc si può implementare quando non si ha un Access Point per gestire le connessioni. Tutte le schede wireless dei PC devono essere impostate su connettività Ad-Hoc così potranno scambiarsi i dati.

Le reti tramite Access Point hanno bisogno appunto dell'acquisto di un Access Point Wireless. Ora esistono in commercio Access Point che hanno anche funzioni da router e modem per collegarsi alla rete ADSL.

Un esempio di questi è USRobotics® Wireless MAXg™ ADSL2 che ha al suo interno un modem per collegarsi direttamente alla rete ADSL di cui si ha un contratto, un access point per creare la rete wireless e un router per collegare PC tramite cavo dati RJ-45. Tutto questo in un unico apparato.

Per la configurazione si può semplicemente leggere sul manuale. Ogni apparato ha per default un'indirizzo IP privato a cui collegarsi per la configurazione dello stesso. Quindi leggere l'indirizzo IP, collegare l'apparato tramite cavo di rete RJ-45, impostare l'IP sulla scheda di rete del PC utilizzato e tramite browser (solitamente Internet Explorer o Firefox) è possibile configurare l'apparato.

Esempio: Per il router Wireless della USRobotics l'IP di default è 192.168.1.1. Quindi basta impostare nel proprio PC sulla scheda di rete un IP 192.168.1.2 con subnet mask 255.255.255.0.

Tutti gli apparati ormai si configurano tramite browser. Le cose essenziali che si devono configurare per mantenere un minimo di sicurezza sono:

E' noto che le rete Wireless non sono molto sicure, tuttavia è sempre consigliabile inserire password di accesso alla rete, anche per scoraggiare possibili attacchi.

Fonte: www.newstechnology.eu

CRONTAB. Scheduling E Operazioni Pianificate Con Linux

19 Maggio 2007 di Daniele Frulla


Quando si deve pianificare un backup oppure lanciare un'applicazione automaticamente è necessario pianificarla ad un orario stabilito.

Con il sistema operativo Microsoft Windows si usano le operazioni pianificate, mentre in Linux si ha il semplice e comodo comando crontab.

Il comando crontab, eseguito da terminale, è semplice ma efficace.

Se siamo loggati come utente root scheduleremo un comando che si avvia come utente root.

I parametri di crontab sono pochi:

Esempi:

  1. Siamo loggati come root e vogliamo editare il crontab dell'utente pippo allora da terminale scriveremo: crontab -u pippo -e
  2. Siamo loggati come pippo e vogliamo listare il crontab di pippo: crontab -e

Quando si edita il crontab esso deve essere scritto in un formato particolare:

* * * * * comando da eseguire
– – – – –
| | | | |
| | | | —–> giorno della settimana (0 – 6) (domenica=0)
| | | ——-> mese (1 – 12)
| | ———> giorno del mese (1 – 31)
| ———–> ora (0 – 23)
————-> minuti (0 – 59)

I primi cinque asterischi separati da uno spazio rappresentano l'ora, i minuti, il giorno, il mese, il giorno della settimana. Se si lascia l'asterisco sui giorni indica che il comando si ripeterà tutti i giorni.

Esempio:

00 21 * * * cp -r -f -u /pippo /mnt/hda1

Questo esempio esegue una copia da /pippo a /mnt/hda1/ tutti i giorni alle ore 21:00.

Il comando crontab, semplicissimo, può davvero salvarvi la vita semplicemente pianificando un backup tutti i giorni delle cartelle che utilizzate solitamente.

Fonte: www.newstechnology.eu

Sicurezza Informatica

17 Maggio 2007 di Daniele Frulla


Non illuderti che il nemico possa non venire, ma tieniti sempre pronto ad affrontarlo.

Non illuderti che il nemico non ti attacchi, ma fai piuttosto in modo di renderti inattaccabile.

Sun Tzu, L’arte della Guerra

Il computer sicuro per definizione è quel computer privo di lettore cd-rom, di lettore floppy, sprovvisto di modem, scheda di rete, porte Usb e ogni altro tipo di connettore esterno, posizionato in un bunker con delle guardie armate poste davanti all’accesso e …. spento.

Leggi…

Componenti Hardware Principali di un PC.

di Daniele Frulla


Quando ci si prepara all’acquisto di un PC è bene sapere non tutti i componenti che ci propongono sono essenziali per il suo funzionamento.

Quali sono le caratteristiche minime di un Personal Computer perchè possa funzionare? Leggi…

Il Tag DIV Nella Programmazione HTML

di Daniele Frulla


Il tag <div> nella programmazione html sta ormai diventando di uso comune, sia per la facilità di utilizzo che per la snellezza del codice. Qui vi sono delle istruzioni su come utilizzare questo tag.

Nella creazione di un template, spesso vi sarete chiesti che tag utilizzare per mantentere la compatibità dei vari browser, <table>, <div> o <frame>.

Il tag <table> è molto facile da usare, tuttavia rimane difficile il settaggio dello stile e resta anche difficile la visualizzazione del codice.

Il tag <frame> è semplice, ma non va molto d'accordo con i crawler di internet.

Il tag <div> è semplice e snello. Un esempio di codice è il seguente:

<div id="pippo">Questa stringa sta dentro la sezione pippo</div>

Al tag <div> va sempre associato uno stile CSS.

La costruzione del CSS associato al tag <div id="pippo"> sarà ad esempio la seguente:

#pippo{
float:left;
margin:0 auto;
width:45%;
background-image:url(../images/pippo.png);
background-repeat:repeat-y;
}

Fonte: www.newstechnology.eu

Partizionare L’Hard Disk Con Linux

16 Maggio 2007 di Daniele Frulla


Partizionare un disco rigido o una memoria fisica è un'operazione fondamentale nell'istallazione di Linux e di qualsiasi altro sistema operativo, e a volte è indispensabile anche successivamente. Qui di seguito vi sono alcuni passi utili per creare o cancellare partizioni tramite linux.

Aprite il terminale ed entrate come utente root.

Il comando per visualizzare partizioni è fdisk -l.

Un esempio di come vengono visualizzati i dati col comando fdisk -l 

Disk /dev/hda: 122.9 GB, 122942324736 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 14946 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/hda1               1        1020     8193118+  83  Linux
/dev/hda2            2551       14946    99570870   83  Linux
/dev/hda3            1021        2295    10241437+  83  Linux
/dev/hda4            2296        2550     2048287+  82  Linux swap / Solaris

Partition table entries are not in disk order

Disk /dev/hdb: 251.0 GB, 251000193024 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30515 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/hdb1               1        5100    40965718+   c  W95 FAT32 (LBA)
/dev/hdb2            5101       30515   204145987+   c  W95 FAT32 (LBA)

I dischi in linux vengono visti come hda, hdb e così via, mentre il numero a fianco rappresente il numero della partizione su cui andrete a lavorare.

Se dovete lavorare su di un disco in particolare darete il comando fdisk /dev/hda.

Questo vi farà accedere ad un menù digitando il tasto m. 

Potete cancellare e creare tutte le partizioni che volete inserendo il punto di inizio ed il punto di fine dei blocchi.

Fino a quando non premere il tasto w, tutto quello che avete realizzato non sarà salvato sul blocco nell'hard disk che gestisce le partizioni.

Infine attenzione a quale partizioni andate a modificare! In particolare fate attenzione a non eliminare quella di sistema e di booting, perchè sarà poi difficile tornare indietro e ripristinare il sistema.

Fonte: www.newstechnology.eu

Ingegneria del software Open Source

15 Maggio 2007 di Daniele Frulla


L’ingegneria del software Open Source trae le sue origini dall’annosa questione dell’Arte della Programmazione, perché creare un buon software applicativo è come creare un’opera d’arte con due differenze:

La prima non fa colpo sulle ragazze, la seconda difficilmente provocherebbe la paralisi dell’intero traffico aereo occidentale.

Leggi…


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